Chi?

Sunday, August 23, 2009

Sono libero sabato sera


Non è vero che per ogni esserre umano c’è un’anima gemella, un’amicizia potenziale, una corrispondenza di spirito in attesa. No, ci sono persone che convogliano le premure nel repellere la frequentazione che non meritano.

Quelli che ti fanno levare le scarpe per entrare a casa loro. Hanno passato l’infanzia incellofanati come il mobilio del loro salotto biedermeier, apprendendo l’ospitalità come la fetta d’uscio in cui la genitrice sorride garbatamente al postino. Io apprezzo i progressi raggiunti, ma lasciatemi indicarvi i successivi. L’ospitalità è quel sapere artigianale che traduce l’inclinazione in manifattura tangibile. Culaccino di gutturnio, unto di salume, cocci di bicchiere, impronte di ballo sono il materiale dell’affetto. Ve ne priverò solo quando tappezzerete il pavimento con l’arazzo dell’apocalisse. Voi amatemi tutto, scarpe scomprese.

Quelli che non parlano d’altro che dei progressi della loro creatura. Ma dai, già distingue l’alto e il basso e fa il verso della mucca muuu? Io alla sua età risolvevo equazioni di terzo grado in greco bizantino. A proposito, ho qui uno specchio per il suo regalo di compleanno, cosí finalmente riesce a infilarsi i pennarelli nel naso.

Quelli che scherzano sul “latoB”. Ah ah ah uoh uoh uoh ma troppo divertente, hai capito?, il lato B, come per dire l’altro lato della cassetta o del disco ma invece uah uah uah voleva proprio dire 'il culo' (fai le virgolette con le dita), ma che simpatici non ce la faccio più dal ridere, ora devo troppo dirlo “mi mostri il tuo lato B”, che forte, che ironia, son piegato, iah iah iah, mi vien voglia di darti una pacca sulla spalla, e spettinarti i capelli per simpatia, anzi di prenderteli i capelli e scaraventarti la testa al muro, più e più volte, per vedere se viene fuori il lato B del tuo cervello.

Io non sono misantropo, anzi amo l’umanità. È che odio quelli che la incarnano cosí male.

Pic from
http://media.photobucket.com/image/misanthropy/nahemothsarco/Misanthropy_by_masacrar.jpg

3 comments:

Anonymous said...

SINESTESIA: L’ODORE DELL’AMORE

E’ con la mano destra viscida della cacca di mio figlio, al quale stavo premurosamente pulendo il sederino, che mi sono resa conto, repentinamente un giorno, di quanto sia effettivamente poco invidiabile la situazione di genitore. Perché la tua creatura può anche sapere tutti i nomi degli animali o contare fino a 1000, ma rimane un essere il cui intestino funziona esattamente come quello dell’omone peloso del piano di sotto al quale non vorresti mai dover vedere nelle mutande, né tanto mano essere costretta ad aiutarlo nella sua pulizia personale. E ho realizzato, con improvvisa lucidità, che a volte l’esibire in pubblico i progressi del proprio pargolo, può corrispondere alla volontà inconfessata di esorcizzare il crudo realismo di situazioni come queste: il vomito sulla camicia da notte quella volta che aveva il catarro, la pipì sul parquet che finirai di pagare alla banca tra 30 anni, le caccole del naso o l’olezzo di un pannolino inavvertitamente finito sotto al fasciatoio e rimasto lì più del dovuto. Si, credo che la rappresentazione pappagallesca del proprio figlio (per altro spesso mal sopportata dall’ignara creatura) sia a volte l’inconscio tentativo di rendere desiderabile agli altri qualcosa che, salvo casi patologici, nessuno dotato di buon senso vorrebbe vivere al posto tuo.
E’ con la mano destra viscida della cacca di mio figlio, quel giorno, che mi sono ripromessa di gioire il più possibile solo nell’intimità della mia famiglia delle soddisfazioni che il proprio bambino può darti. Nella piena consapevolezza che quelle soddisfazioni risultano probabilmente così straordinarie (nonché indispensabili) soltanto a chi è costretto (per deliberata scelta, per altro) a sorbirsi anche l’altra – puzzolente – faccia della medaglia.
Mumsy

andima said...

beh meglio l'amore e' una soffice tagliola che l'amore e' una scureggia nel cuore (da http://www.youtube.com/watch?v=GwxaMDO6ZpQ) :)

Belguglielmo said...

E' pura, viscida poesia! Ma non confinarla all'intimità del focolare, anche i cuori duri apprezzano. Le battute sono frivoli esercizi di stile che lasciano il tempo che trovano, la creatura che si evolve è la gioiosa pienezza della vita. D'ogni tanto sbrodolo anch'io, per il mero piacere di sentirmi bambino.