Chi?

Wednesday, June 09, 2010

Sabato sera va bene (per le risse)



Noia – festa – sudore è la formula di un sabato sera. Sudore – festa – noia è la formula di sabato scorso.
La parte del sudore: Bruxelles è come la verdura congelata, la metti al caldo e subito puzza. Tradito dai trasporti pubblici e tempestato di essemmesse, muoviti, dove sei, siamo in centro, ora qui, ora là, faccia tosta e tonda, Belgugliemo giunge a destinazione come appena uscito da una sauna finlandese senza aver goduto né di sauna né di finlandese. Il London Calling è il nuovo bar d’Ixelles che osa rompere la tirannia monoestetica di Frédéric Nicolay, colui che ha convinto i brussellesi che fa fico bere la Vedett in una stanza di legno con lampadine smerigliate. Indizi che ci troviamo in un nuovo locale: uno, c’è più gente dietro al bancone che davanti, due, non hanno finito di verniciarlo, tre, attenzione si inciampa nei cavi scoperti. Annunciato da una nuvola di sudore raggiungo gli amici al trespolo. Il fatto è che uscire con l’Italia-nel-Mondo polverizza il tranquillo anonimato di un’uscita tra amici. Prima di dotarsi di uno spazio culturale, l’amico attirava campionari di scandinave “ciao io bacio col succhio”. Ora è un pellegrinaggio italico di “scrivo ricette in dialetto carsico”, “scatto polaroid alle cabine del telefono”, “scolpisco madonne nel guano”. Tempo due sorsi di birra due e l’Italia-nel-Mondo dà udienza ad un esponente dell’Anonima Espatriati scambiandosi i fusilli che escono loro dalle tasche. Nel frattempo la vicina di bancone in età da corso di découpage indaga sulla bevanda dell’amica Black Mondella e si fa iniziare al mohito postmatrimoniale. Mentre al terzo mohito la neodivorziata riscopre l’ascendente delle ovaie sulle nuove generazioni, noi ci liberiamo dal cumulo di fusilli.
La parte della festa: giunti a destinazione prendiamo atto che circolano gravi equivoci sul significato della parola festa. In particolare è importante rilevare che se la musica e l’acohol sono elementi essenziali, non è vera festa se questi si trovano concentrati tutti nella testa del festeggiato mentre gli invitati, anziché annoiarsi da soli a casa loro, si annoiano tutti assieme a casa sua. L’Italia-nel-Mondo, va da sé, trova subito con chi palleggiarsi mozzarelle di bufala.
La parte della noia: deejay A, e A sta per Angoscia, ci attende fosco ad una serata poco lontano. Due scene, *dentro*, c’è dj set figo e spaccone, c’è il bar, c’è la gente che balla e le casse che vibrano; *fuori*, c’è l’arietta fresca, l’erbetta verde, una musichetta house pisciaiola, manca solo l’infermiera con il vassoio delle pillole. Fuori, manco a dirlo, incontriamo deejay A, e A sta per Ambascia, che decanta la perfezione tecnica raggiunta dai due dj esterni grazie alla castrazione chimica ed una generosa lobotomia, mentre Belguglielmo si catapulta *dentro* dove, anziché applaudire catatonico al passaggio del mix, l’essere umano esplora la flessibilità dei corpi.
Va da sé che un’autostrada imboccata contromano non porta lontano, e nel giro di poche birre soccombiamo tutti all’implosione del sabato inverso. Sabato prossimo, giuro, non sudero’ cosi’ presto.

pic from: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/6/69/Elton_john_Saturday_Night%27s_Alright_for_Fightingq_(3).jpg