Chi?

Monday, August 31, 2009

Estate a domicilio


Presto, il vestito più bello, il vitello grasso, la musica e le danze: Belguglielmo è ritornato, e non ha nemmeno speso tutti i soldi a ghiande e prostitute. Affacciarsi in ufficio, bacetti e controbacetti, e le vacanze tutto bene, mantenere un alone di fascino e mistero. Bonjour, la mia stagista, che vuol dire un giorno io ti laverò la biancheria a mano, bonjour il mio stagista, che sogna di rimanere bloccato con me in ascensore, bonjour la mia capa, con un sorriso che è l’antidoto alle polluzioni diurne. Ma sotto sotto sono felice, perché è ancora agosto e l’estate belga è ragionevole. Bestemmia! ma che dici! il Mediterraneo! la culla della cività! le patelle! la tammuriata! Senti un po’, beato te che imbocchi i delfini, io ho una scrivania da adoperare. Senza zanzare o catrame fumante, anche così mi rigenero. Con il cielo che volge attraverso le più terse gradazioni di blu mentre le nuvole schizzano oltre. Con il vento che scatta potente e mi scompiglia le canzoni nell’Ipod. L’estate è nei volti soddisfatti dei belgi, che a ventidue gradi già pranzano sui marciapiedi e a venticinque si stravaccano nelle aiuole delle rotatorie. L’estate è nel mio frigo, dentro la frutta in delirio e un concerto di muffe, le pesche suicidate nel cassetto e lo zucchino che ha la consistenza del mio membro a riposo. Pronto, che piacere, no stasera non esco, sto a casa a pettinare i pomodori.



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Wednesday, August 26, 2009

Life goes on, bra


Vivere in un cartone animato ha i suoi vantaggi. Rincorro i cavallucci marini, scivolo sugli arcobaleni, ho sempre un’ottima cera e non devo nemmeno farmi il bidet. Ogni cosa canticchia al mio passaggio, mentre faccio la spesa birre, patatine, ciddí vergini e goldoni ondeggiano e fischiettano obladì obladà nel mio cestino. Ho il sospetto che alla mia età mio mio padre spingesse un tutt’altro carrello della vita, cose tipo trapani e omogeneizzati.
Possiedo inoltre alcuni indizi che al perimetro del mio vivere si glissi gradualmente verso il cinema impegnato.
Uno è che si fan più frequenti gli accenni alla salute, lo sai che avevo un dente del giudizio nel naso, ti cigola ancorai il gomito, quello si è fatto la vasectomia. Nulla di grave, son bozzetti di conversazione in vista del grande affresco dell’artrosi.
L’altro indizio è che ho sentito impiegare tutta la declinazione completa del verbo sposarsi. Per esempio, sabato sera, topografia di una conversazione da barbecue:
matrimonio – matrimonio – matrimonio con figli – ce l’ha fatta pure lei – altro matrimonio – che stronza non mi ha invitato – matrimonio con figli – figli e basta – l’ho sempre detto che era una troia – altro matrimonio – addio al celibato – ma non era frocio – prossimo matrimonio – prossimo divorzio – eccetera. Uh guarda là, un cavalluccio marino.

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Sunday, August 23, 2009

Sono libero sabato sera


Non è vero che per ogni esserre umano c’è un’anima gemella, un’amicizia potenziale, una corrispondenza di spirito in attesa. No, ci sono persone che convogliano le premure nel repellere la frequentazione che non meritano.

Quelli che ti fanno levare le scarpe per entrare a casa loro. Hanno passato l’infanzia incellofanati come il mobilio del loro salotto biedermeier, apprendendo l’ospitalità come la fetta d’uscio in cui la genitrice sorride garbatamente al postino. Io apprezzo i progressi raggiunti, ma lasciatemi indicarvi i successivi. L’ospitalità è quel sapere artigianale che traduce l’inclinazione in manifattura tangibile. Culaccino di gutturnio, unto di salume, cocci di bicchiere, impronte di ballo sono il materiale dell’affetto. Ve ne priverò solo quando tappezzerete il pavimento con l’arazzo dell’apocalisse. Voi amatemi tutto, scarpe scomprese.

Quelli che non parlano d’altro che dei progressi della loro creatura. Ma dai, già distingue l’alto e il basso e fa il verso della mucca muuu? Io alla sua età risolvevo equazioni di terzo grado in greco bizantino. A proposito, ho qui uno specchio per il suo regalo di compleanno, cosí finalmente riesce a infilarsi i pennarelli nel naso.

Quelli che scherzano sul “latoB”. Ah ah ah uoh uoh uoh ma troppo divertente, hai capito?, il lato B, come per dire l’altro lato della cassetta o del disco ma invece uah uah uah voleva proprio dire 'il culo' (fai le virgolette con le dita), ma che simpatici non ce la faccio più dal ridere, ora devo troppo dirlo “mi mostri il tuo lato B”, che forte, che ironia, son piegato, iah iah iah, mi vien voglia di darti una pacca sulla spalla, e spettinarti i capelli per simpatia, anzi di prenderteli i capelli e scaraventarti la testa al muro, più e più volte, per vedere se viene fuori il lato B del tuo cervello.

Io non sono misantropo, anzi amo l’umanità. È che odio quelli che la incarnano cosí male.

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Thursday, August 20, 2009

Aggiornamento Italia per Lonely Planet



Macarena


L’Italia è una penisola che si estende su 700 canali satellitari e popolata in maggioranza da un serpentone che balla Macarena. Macarena Macarena Macarena. La minoranza balla il Meneito. Meneito Meneito Meneito. La forma di governo è una pubblicità per telefonini. Gli Italiani ne sono felici e ballano Macarena. Macarena Macarena Macarena. Sui panfili scivolosi a Panarea, nelle pinete verdeggianti dei lidi adriatici, sulle scoscese scogliere vulcaniche delle isole, lungo i sentieri impervi che portano alle calette liguri, un popolo effervescente e trasportato dalla sola forza di sole di mare e di Gucci.

Libera i fianchi e unisciti al trenino, cinquanta milioni di Macarene mirabilmente coordinate. Ognuno danza come può, la casalinga, il giornalista, il campione e danza pure il prete, siamo tutti tutti troppo troppo glamour. Siamo glamour adesso per meritare di essere oscenamente ricchi un giorno. Le femmine scorrono sorridenti e scosciate, velate solo del tessuto necessario a coagulare i risparmi del semestre. Guarda che grinta, s’inorgoglisce il compagno, piccolo imprenditore calvo e con sei dita dei piedi, poteva troieggiare e invece scavalla dal mio Carrera. I maschi ondeggiano guappi e motorizzati, la virilità ancorata ad un solido basamento di campo da calcio e indulgenza materna. Macarena Macarena Macarena. Gli italiani hanno il monopolio del sole, se ne appriopriano con solerzia finché non diventano cacche in pareo. Cosí sono pronti per esplorare il mondo e le mattonelle delle piscine sul Mar Rosso. Siamo splendidi e poi il sushi non ci macchia i vestiti. Siamo amici, uomini e donne, e centovetrine e family day. Quanto costa? Euri dollari o escort? Macarena Macarena Macarena. Prima stendi gli avambracci, poi volti i palmi all’insù. Macarena Macarena Macarena. Ora posa la mano destra sulla spalla sinis - ma come te ne vai già? Non ti mancherà la Macarena a Bruxelles?


Monday, August 17, 2009

Summer zapping


Oltremodo scoraggiato dall’ultimo servizio al tiggidue – vabbé l’ho guardato e non dovevo, cosa ci posso fare, io cerco di reintegrarmi quando torno in patria io – insomma oltraggiato dal giornalismo del tiggid – e poi parlava delle atlete azzurre, un servizio facile facile che anche una del tiggidue poteva sembrare una professionista, quella invece viva le nostre atlete che sono donne e sono moderne e sono sexy basta coi vostri stereotipi, io che credevo, e invece “moderna & sexy” al tiggidue non è uno stereotipo, è il futuro del femminismo, dopo le suffragette e Mary Quant – insomma sopraffatto dal nirvana informativo di Maria Concetta Mattei, vado a zapping di Emtivví. Sì lo so che da quando c’è il loghetto Italia° non è più la stessa cosa, tanto Simone Angel che ballava strafatta la top ten dance e Paul King che annunciava i collassi di MacGowan rimarranno per sempre in una celletta dorata della mia memoria. Però fai presto a renderti conto quanto Emtivví, da noi cioè da voi, si sia normalizzata. Adesso è pura Italia, una pubblicità dello shampo in quattro diverse fragranze. Allora fragriamoci.


Zaap à MTV basic

Mi becco la classifica Hot Couples chiosata da celebrità come fanno su E! Entertainment, che ora non è più l’unico canale basato sulla raccolta differenziata. Morale:

- Le celebrità ci fanno. A microfoni accesi tutti con la-Yoko-Ono-che-antipatica-cosa-ci-trovava-quello-in-Courtney-Love-la-Spice-e-Beckham-sono-un-vero-business, che se intervistavano una massaia al mercato del pesce non la trovavano così verace. Spenti i microfoni invece, io lo so che la Canalis spiega le convergenze teoretiche tra Heidegger e la Arendt. Le mima con la bocca.

- Non riesco a decidere se i Bluvertigo sono più antipatici uno ad uno o due a due o presi tutti assieme.

- Tra le celebrità pagate dal ministero per fare pubblicità subliminale allo studio dell’inglese, come Silvestrin e la Cabello, ora c’è la L’Aura. Quando dice “Kurt&Courtney” sembra un richiamo per le otarie.

- Basta classifiche fuffa! Telecamera fissa su Giusi Ferré e vedrete che boom di ascolti.


Zaap
à MTV HITS

Gli All American Rejects sono ribelli e fan colazione con la birra. Però per cantare come gli Sugar Ray potevano risparmiare sui tatuaggi che gli saran costati almeno tre playstations.
I Subsonica stavano meglio quando si drogavano.

Zaap à MTV Pulse
Marco Carta sbaglia tutte le “E”, cazzo fa apposta, pèrché nèssuno lo mèna? Comunque non si puo’ avere tredicianni, quanti ne ha, quattordici, e far rimpiangere Joe Sentieri.

Ecco, sparate sui Dari, braavi voi. Ipocriti! Tra vent’anni li riabiliterete come Camerini. Loro ci hanno messo tutto, il vocoder, il clap clap, smorfie difficilissime neanche pensavo si potessero. Poi il tipo si tocca la lingua col naso cosí veloce che si merita almeno un’overdose dalle mani di Johnny Rotten. Vai Johnny crescilo tu.


Zaap à MTV Brand new

C’è BN – Brand New Italians. Cronaca in diretta tipo Beavis & Butthead, facciamo il gioco chi copia chi.
  • Per esempio, i Trabant, referenza = Bloc Party. Video vintage-paraculo col Gira la Moda
  • Pezzo dei Thank you for the Drum Machine, va bene che qua abbiamo avuto la new wave quando là gli Smiths l’avevano già seppellita, però Apply some pressure e Sister Saviour di quand’erano? Comunque sono sulla buona strada.
  • I Marlene, trovategli un ecoincentivo per rottamarli che almeno Godano si rifa lo scooter senza doversi umiliare con la cover – ideona! – di Impressioni di Settembre. Pettinato come un Rai Educational sugli anni 70, camicia aperta, petto depilatissimoh, canta “sole” e guarda il sole, dice “meah” e “c’èah”, la voce ugualuguale ad Alan Sorrenti, Cristiano in questo video ci sta dicendo qualcosa. Papà, mamma, è il momento di dirvelo... io sono i Bee Gees.
  • I Perturbazione dovrebbero passare più tempo a scopare e meno alla Feltrinelli.
  • Non male i Super Elastic Bubble Plastic. Che teneri, cantano in inglese pronunciando tutte le lettere. Referenze: varie ed eventuali.
  • Non male nemmeno Tokai di Anti Anti featuring Samuel dei Subsonica featuring Veronica featuring e salutiamo anche la mamma che è a casa. Solo che si è dimenticato il ritornello, e la gente nel video balla un’altra canzone. Vintage pure questa, fanno la doccia con lo Skifiltor.
  • Sempre rigorosissimi i Tre Allegri Ragazzi Morti. Ma solo a me il video sembra omaggiare gli Arab Strap? Referenze: Violent Femmes, Coral e Deus eccetera.
  • All About Kane, questi non li conoscevo. La canzone invece sí, è Dakota degli Stereophonics. Il cantante vien su bene, saranno i Killers italiani? Però che tristezza gli effetti Matrix.
  • Potenti i Fratelli Calafuria, questi ci credono. Non oserei dirglielo di persona, ma La nobile arte è i Cribbs di Mirror kissers con un po’ di Kings of Leon. Non oserei nemmeno chiedergli in che lingua cantano, per me il ritornello è “nobileo tanabileo seà”.
  • Ma che truzzi i This Grace. Referenze: Nine Inch Nails & Turbonegro, o forse le birrerie in Norvegia nell’88. Non male il video, a me ricorda quello di Tiga.
  • Cos’è successo ai Meganoidi? Gli han detto cavateci un single e li hanno legati davanti ai Cesaroni con Ligabue in cuffia?
  • Julie’s Haircut, uh che classe. Un po' di Suicide, un po' di Kills, un po' dueppalle. Ma cosa dici che sono bravissim- sarà, ma fa troppo caldo.

Zaap à MTV tutte

Dài che tocca a noi! partecipa! fai partecipare! fatti sentire! – sì ma per cosa – tu iscriviti! raccogli le firme! prova il formulario! raccogli i punti! – ok ma che me ne faccio – e tu provalo! assaggialo! spalmalo! è buono! è nuovo! è giovane! fa bene alla pelle! – sì ma cos’è – non aspettare! non tergiversare! è il tuo momento! fatti valere! anche tu conti! – PER LA MISERIA DIMMI A CHE COSA SERVE – unisciti a noi! partecipa anche tu! sentirai che freschezza! attìvati! dài che tocca a te! – Mmh. Ok, ma solo se mi fa degli addominali da urlo.


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Wednesday, August 12, 2009

Freezing news



Allora Gianluigi è emergenza montagna? Più che emergenza Cesara, sulle Alpi una carneficina, scalatori nei crepacci, campeggiatori sbranati dagli orsi, turisti impalati dai tirolesi, ricordiamo ai telespettatori che montagna vuol dire morte e devastazione (immagini, Il Nome della Rosa, cadavere nel calderone di grog). Ma le stragi sono ovunque, ieri una signora di soli centoventicinque anni è spirata sulla spiaggia di Ostia, pensa Cesara nell’indifferenza dei bagnanti, che vergogna, lei che è bagnino signor Gionatan ci dica che ne pensa “mboh, io pensa che era sicuramente ‘na pessona pebbene, veniva qua tutte ‘e mattine, d’ogne tanto la marea la ripottava a riva, fosse no dovevamo facce sopra la piramide de sabia e a battaja de bocce e a gara de calci”. I giovani non più hanno più valori Cesara, oggigiorno si va ai “rrreiv” (immagini, inglesi discinte si spruzzano champagne in faccia) ma come facciamo a sapere quando i nostri figli si sballano, “non è facile, spiega il dott. Crepet, se vostra figlia vi dice Mamma fanculo vado a un droga party, quello può essere un campanello di allarme”. In tutto questo il governo che fa, “chiuderemo internètte, annuncia il ministro La Russa, serve solo ai pedofili per chattare con quelli di Al Qaida”. Per fortuna che ci sono ancora i nostri amici a quattro zampe che ci fanno dimenticare quanto è brutta la gente, vero Enrica? Certo Cesara, vi aspetto tutti per un pomeriggio indimenticabile in compagnia di Fido, Virgola e Ciuppi Ciuppi lo scondinzolone, buono Ciuppi buono (immagini, la Bonaccorti accarezza il beagle che tiene nelle mutande). Davvero formidabili Enrica, mi raccomando non uscite di casa, dopo gli annunci Fernanda Lessa si accoppierà con una colonia di koala. Buon ferragosto.



Tuesday, August 04, 2009

Minimal moralia



La crisi del disco non ha niente a che vedere col prezzo del supporto o con il dowloading illegale. La colpa, si sa, è dei negozianti indisponenti. Scusa dove trovo l’album di David Carretta? Carretta, quello coi baffoni hai presente? Quello che fa, ehm, disco music? ....? Gli album, sai quei dischi grossi grossi con tanti pezzi, tipo dieci, che durano meno di quindici minuti l’uno e a volte cantano? Ah, voi qui solo maxi di fidget house. E un po’ di hardstep. Capisco. Cioè, capisco la tua incompatibilità con la gioia di vivere. E un serio problema di autostima se ti pettini volontariamente paro paro come gli Eiffel 65. Ah facevi il dj breakbeat maddài. E han chiuso le serate dove mixavi, te pensa. Eh, il pubblico vuole solo electro adesso – ma, ma dai noo non fare cosí, suvvia, animo, guarda che le mode ritornano, sei ancora giov-in tempo diciamo, sí sí fammi sentire un tuo mix, son sicuro che spacca. I maroni, quelli erano in polvere già al terzo giro di piatto, quando ho cercato di guadagnarmi il suo rispetto esponendogli la mia teoria sulla deep house e la minimal techno. Allora la mia teoria sulla deep house e minimal techno è che non te la puoi sentire in casa, tipo ma cosa metto su adesso, un Blur d’annata per farmi la barba e un po’ di new wave mentre cucino? Non funziona cosí. La deep house ha meno a che vedere con la musica fatta di passione e manifesti generazionali, e più con una condizione del tuo corpo. Perché la deep house risulti efficace, e ti possieda fin dentro lo stomaco, occorrono la notte inoltrata, un sound system colossale, massicce quantità di alcool e giovani corpi in sudore, combinazione di fattori che non si riproduce in un’abitazione privata (in caso contrario, la mia mail è qui in alto a sinistra). Io lo ascoltavo Martin Buttrich a casa, ma non è mai suonato cosí perfetto come quand’eravamo alla serata Plastic nella chiesa in rue Royale, installazioni alle colonne, crocifissi di lampadine, bottiglie abbandonate nelle nicchie, la trinità che mixa sull’altare: Sasha Funke, dj Hell e il celeste Martin a spargere grazia sulla pista. Fuori dal tempio, i filistei rubavano biciclette.

Deep guts - ascolta qui


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