Chi?

Thursday, October 15, 2009

Integralismo metropolitano


Alla faccia di quelli che si stava meglio quando ci mettevamo i fiori nel naso, negli ultimi mesi la musica elettronica ha dimostrato ancora una volta di essere l’orizzonte sonoro più pregno di creatività e rinnovamento, e mi scuso per il pregno. Seguendo pedissequamente le raccomandazioni di Trax, Tsugi e Technikart, un po’ come nel primo banco la Bertalotti assentiva al professore di squacquerologia, la mia cultura a scadenza immediata si è arricchita di qualche dozzina di nuovi artisti da snocciolare per far bella figura al prossimo vernissage fiammingo, se solo riuscissi ad emozionarmi di fronte ad un collage di sacchetti del pane. Innanzitutto il ritorno di Vitalic, Turzi ma soprattutto i miei bieniamini boreali Gus Gus relookati a puntino dagli integerrimi della Kompakt. Black Meteoric Star svetta nel gruppo per la disinvoltura nelle referenze kraut, oltre che per un suono putrido. Non è che sembri uscire da una musicassetta incisa male, è proprio registrato su una musicassetta incisa male. Del nuovo Fuck Buttons segnalo poi questi nove minuti d’asma, nel caso qualcuno apprezzi nove minuti d’asma. Sono ridondante? Sono ridondante. I baschi Delorean invece distillano un meraviglioso sound metropolitano un po’ disco decadente un po’ no-wave riaggiornata. Sono usciti un paio d’anni fa ma io li ho scovati solo ora, d’altronde l’universo è una mia percezione, e voi pure.

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