Chi?

Sunday, August 22, 2010

Night safari

Cari amici che raggiungete culmini di creatività quando separate carta plastica e vetro colorato, nelle recenti settimane il Belguglielmo, coadiuvato dai suoi facili costumi e senza nemmeno farsi pagare, ha per voi collaudato numerose opzioni di spropositi notturni cosicché voi possiate invece preservare la coscienza candida di chierichetti prima della villeggiatura parrocchiale.

La roadmap dell’onta comprende, in rigoroso disordine: lo Chaff (sommesso live di Oldseed, obolo al valido artista, pioggia feroce); appartamento bauhaus (compleanno di Arcadia, accettare pietanze sublimi, rifutare droghe pesanti); gli Apéro Urbains (decollare, ingollare, distribuire pagelle); Brussels-les-Bains (risse scampate, ottantenni che ballano i Chemical Brothers); il Bonnefooi (Playmobil attrae le attenzioni tattili del Micromontalbano); lo Skievelat (lagne di sarda in astinenza da sole, resistere resistere resistere); Chez Mamam (Playmobil corteggiata e commossa); il Madame Moustache (ballare il kitsch latino, spalmarsi birra sul petto, limonare, limonare su più fronti); the Box (non c’ero, se c’ero non ricordo, se ho ricordi son programmati dalla Matrice).

Stasera invece resto a casa che il mio avvocato ha già troppo lavoro.

Ora cancelliamo le vostre smorfie di sdegno con due infornate di buona old school da andare a correre:


Lost tapes


♫ Brutta gente, brutta voce, brutta musica, è tutto ciò che ho da dire sui Lunedì Felici. Finché in nonsopiù che locale interrogo il dj e scopro l’unico pezzo del loro repertorio che non mi provoca disordini alimentari.

♫ “Mai visto nulla di simile” (il medico aggrotta la fronte e mostra le lastre a Belguglielmo) “Vede lì? Ci dovrebbero essere vasi sanguigni e organi vitali.” “Invece?” “C’è scritto ‘Joni’ e ‘Fluke’. Temo non ci sia rimedio”.

Renegade Soundwave: non si sprecano parole di fronte ai capolavori. Vi si abbandona con estatica devozione.

Clock DVA: quel mattino stavo per correre fuori a prendere la corriera che mi portava al liceo quando, con la scodella di orzobimbo ancora in mano, rimasi ipnotizzato di fronte ad un’anomalia nella programmazione di Videomusic. Ovvero la salvezza, a volte, giunge per caso.


Lost vinyls



Orb: La mia religione mi vieta i film di più di due ore, i libri di più di 120 pagine e le canzoni di più di 4 minuti. Ma tant’è, non sono mai stato un buon praticante.

♫ Sono inoltre affetto da un disturbo immunitario per il quale devo assolutamente possedere ogni album recensito con almeno tre stellette. Questo spiega perché io abbia comprato il disco degli Hypnotone appena pubblicato, nonché molte moltissime ciofeche.

Botany 5: non se li ricorda nessuno, non si sa nulla di loro, e considerate che perfino Lena Biolcati ha una pagina su Wikipedia. In un negozietto di Atene che non accettava carte di credito (Exarchia, obviously) mi capitò un loro 33 giri tra le mani. Certo che nessun essere umano mi avrebbe preceduto, tornai quest’anno sul luogo dell’apparizione per assodare che, tra i tanti sogni, l’urto implacabile della crisi aveva spazzato via anche anche il mio negozietto.




Thanx to the Acid House blog for the inspiration.



2 comments:

Anonymous said...

Precisiamo: la sarda lagnosa per una volta non sono io!

Standing ovation per "Birdwatching ma non in quel senso"!

Playmobil

Belguglielmo said...

Certo che non eri tu! Tu hai dato spettacolo!