Chi?

Friday, July 16, 2010

Go East




Cari amici dalle mansioni creative quali cambiare il tappetino del mouse una volta l’anno, ecco gli aggiornamenti professionali che aspettavate dal Belguglielmo: ha risolto un inestricabile dilemma geopolitico (soluzione: tagliare il Belgio lungo le tre linee tratteggiate e darlo in gestione alle tre sorelle Carlucci) dopodiché ha velocemente tentato di invadere la Pologna. Non è andata come previsto, tipo ehi ora prendo il treno, arrivo a Sčħłwãržĵwwŏskŧwůova, mangio due bocconi coi locali, sbrigo il mio lavoro, riparto per il mondo felice in sella a un rutto di vodka.
Innanzitutto in Pologna il treno lo prendono solo i Polognesi e i diplomati dell’apposito corso che si tenne nel 1976-77 alla Lubjanka. Al turista trovare il binario esatto richiede lo sforzo intellettuale che altri spendono per la candidatura al MIT, e questo per trascorrere tre ore in compagnia di viaggiatori privi di vocali e muscoli facciali. Giunto all’insediamento della disperazione, invece! Sopresa! Patrimonio dell’Unesco! I patrimoni dell’Unesco sono un prodotto globalizzato, come la coca light e i pifferai peruviani: Bruges, Dubrovnik, Québec, tutte città carucce carucce fatte solo di casette del presepio abitate dai mimi delle Ramblas. Tutto è storicamente unicamente bellissimo e bellissimamente storicamente unico, come non mancano di ricordarmi le guide locali ogni volta che lo sguardo cade su qualsiasi ciotolo. No non lo compro. Neanche se cambia colore.
La riunione procede intervallata da turismo forzato (Bellissimo! Storicissimo! Unicissimo!) e mi convinco che foss’il sindaco avrei già barattato una dozzina di palazzi stucchi&capitelli per la troika di base H&M–FNAC–Starbucks. I Polognesi stanno male se non ti vedono con qualcosa di loro in bocca e si premurano che ciò venga mai a mancare, il che sarebbe apprezzabile se non si limitasse al cibo. Alla trallallesima vodka una parte dei convitati intensifica il networking. Il networking include l’esecuzione quadrofonica del repertororio folk paleoslavo mentre la collega Wacca Baltica si esibisce in una lap-dance con lo scorrimano del pulman e limona duro con la collega della Repubblica Sčhanka. Questo limone è stato possile grazie al contributo della Commissione europea.
In un soprassalto di orgoglio dovuto al compleanno che cade in terra straniera, Belguglielmo sequestra una selezione di colleghi portoghesi, francesi, spagnoli e polacchi che obbligherà a bere e ballare finché la Madonna di Częstochowa non telefonerà chiedendo di smettere. Al Moskwa ci riforniamo di birre a poco prezzo e musica ad alto urto sgomitando tra buzzurroski e zoccolove. Il buzzurroski accompagna la danza di un tubero con l’espressione di un tubero. La zoccolova espone tre piani di organi compatti e ineguagliabili shakerando ad ogni ancata gli ormoni della perfezione. La birra agevola il deposito del mio trentaquattresimo anno nel suo alveo naturale, è andato tutto bene anche questa volta, non fa male, alza le braccia, alza il volume, dobra.


1 comment:

andima said...

al "Questo limone è stato possile grazie al contributo della Commissione europea" sono esploso in una risata singhiozzante :D