Quel giorno, risvegliandomi, il mio infallibile istinto mi disse che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Chi mi aveva steso nella vasca da bagno ? Chi l’aveva riempita di Jack Daniels ? Chi mi aveva verniciato i genitali ? Perlustravo mentalmente ciò che la memoria recente aveva registrato, eppure non ricordavo altro se non l’ennesima telefonata con minaccia di sfratto. E due o tre colpi a salve per allontanare i marmocchi chiassosi dal campo giochi qui sotto. E una dozzina di signorine conosciute al porto che ho gentilmente ospitato per cena. Nessuna tecnicamente signorina. Non c’era tempo da perdere. Uscíi dalla vasca, recuperai i vestiti dalle pale del ventilatore e diedi appuntamento ad Agnese.
...
Il cameriere si avvicinò con fare sospetto, i suoi occhi guizzavano scrutando forse la penombra, forse la scollatura di Agnese.
- Che vi servo?
- Il solito. Con meno ghiaccio e più candeggina.
- Per la signorina?
- Un bicchier d’acqua. Con un vassoietto. E una banconota da mille lire ben arrotolata.
Agnese si sbottonò ulteriormente, estrasse una pipetta e aspirò due boccate di crack.
- Belguglielmo, che succede? Perché mi hai portato qui nel cuore della notte? Perché i camerieri sono tutti nudi?
- Agnese devi aiutarmi. Mi vogliono far fuori. Tu sai chi.
- La tua è un’ossessione. Devi smettere di dare la caccia ai Guetta.
- Agnese, non capisci? Prima i Black Eyed Peas, poi la Kelly Rowland, tra poco Madonna. Si stanno impadronendo del mondo. Prenderanno anche te prima o poi.
- Belgu, ammettilo, I’ve got a feeling è irresistibile.
- Ma! Ma! Agnese! Parliamo di quella baguette bollita che ha sputtanato Ibiza! E quattro carciofoni che reppano sui remix della Bamba!
- E’ come il calimocho. Vino pessimo, cola sgasata, ma la mistura ha il suo perché.
- Agnese devi aiutarmi. Tu hai connessioni. Tu e Cathy avete lo stesso gommista, si vede dalle labbra.
- Scordatelo, è un suicidio. Cristo che caldo qua dentro. Mi si sciolgono le mutandine di zucchero.
- Agnese, tu mi lusinghi.
- Non crederti in gioco. Sto aspettando Luigi l’idraulico. Lo scolo del mio lavandino è intasato di quaglie.
- Ma è la quarta volta questa settimana, perché non fai rifare gli impianti? O non cucini capponi?
- Tu non capisci. Le ho spinte giù io apposta. Come stura lui non stura nessuno.
- Dovresti smettere di sniffare smalto da unghie.
- Tu dovresti smettere di verniciarti i genitali.
- E tu come lo sai?
- Ti ho visto su youtube. E c’è un fan club su facebook. C’è pure un articolo di Elmar Burchia.
- Agnese, lo vedi che ho bisogno di aiuto.
- Ad una condizione. Mi sposi. E passi il tuo cognome ai miei figli.
- Ma ne hai fatti dodici! E assomigliano tutti al biondino degli Abba!
- Non me ne parlare, quel bastardo. Non li vuole riconoscere finché non avranno i baffi.
Il clima nel locale si era fatto torrido, e Agnese non smetteva di infilarsi i ghiaccioli nella scollatura. La musica rimbombava dalle casse, percuoteva i miei timpani e mi intorpidiva i neuroni. Qualcuno mi aveva messo del sonnifero nel cocktail. Mentre lottavo strenuamente contro il sonno che mi assaliva, riconobbi il famigerato attacco. I’ve got a feeling – whooo whoo. Maledetti. Agnese era già sul tavolo e si contorceva voluttuosamente. I’ve got a feeling – whoo whoo. Fu quando sentíi il reggiseno di Agnese piovermi sulla faccia che persi definitivamente i sensi.
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Il cameriere si avvicinò con fare sospetto, i suoi occhi guizzavano scrutando forse la penombra, forse la scollatura di Agnese.
- Che vi servo?
- Il solito. Con meno ghiaccio e più candeggina.
- Per la signorina?
- Un bicchier d’acqua. Con un vassoietto. E una banconota da mille lire ben arrotolata.
Agnese si sbottonò ulteriormente, estrasse una pipetta e aspirò due boccate di crack.
- Belguglielmo, che succede? Perché mi hai portato qui nel cuore della notte? Perché i camerieri sono tutti nudi?
- Agnese devi aiutarmi. Mi vogliono far fuori. Tu sai chi.
- La tua è un’ossessione. Devi smettere di dare la caccia ai Guetta.
- Agnese, non capisci? Prima i Black Eyed Peas, poi la Kelly Rowland, tra poco Madonna. Si stanno impadronendo del mondo. Prenderanno anche te prima o poi.
- Belgu, ammettilo, I’ve got a feeling è irresistibile.
- Ma! Ma! Agnese! Parliamo di quella baguette bollita che ha sputtanato Ibiza! E quattro carciofoni che reppano sui remix della Bamba!
- E’ come il calimocho. Vino pessimo, cola sgasata, ma la mistura ha il suo perché.
- Agnese devi aiutarmi. Tu hai connessioni. Tu e Cathy avete lo stesso gommista, si vede dalle labbra.
- Scordatelo, è un suicidio. Cristo che caldo qua dentro. Mi si sciolgono le mutandine di zucchero.
- Agnese, tu mi lusinghi.
- Non crederti in gioco. Sto aspettando Luigi l’idraulico. Lo scolo del mio lavandino è intasato di quaglie.
- Ma è la quarta volta questa settimana, perché non fai rifare gli impianti? O non cucini capponi?
- Tu non capisci. Le ho spinte giù io apposta. Come stura lui non stura nessuno.
- Dovresti smettere di sniffare smalto da unghie.
- Tu dovresti smettere di verniciarti i genitali.
- E tu come lo sai?
- Ti ho visto su youtube. E c’è un fan club su facebook. C’è pure un articolo di Elmar Burchia.
- Agnese, lo vedi che ho bisogno di aiuto.
- Ad una condizione. Mi sposi. E passi il tuo cognome ai miei figli.
- Ma ne hai fatti dodici! E assomigliano tutti al biondino degli Abba!
- Non me ne parlare, quel bastardo. Non li vuole riconoscere finché non avranno i baffi.
Il clima nel locale si era fatto torrido, e Agnese non smetteva di infilarsi i ghiaccioli nella scollatura. La musica rimbombava dalle casse, percuoteva i miei timpani e mi intorpidiva i neuroni. Qualcuno mi aveva messo del sonnifero nel cocktail. Mentre lottavo strenuamente contro il sonno che mi assaliva, riconobbi il famigerato attacco. I’ve got a feeling – whooo whoo. Maledetti. Agnese era già sul tavolo e si contorceva voluttuosamente. I’ve got a feeling – whoo whoo. Fu quando sentíi il reggiseno di Agnese piovermi sulla faccia che persi definitivamente i sensi.
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http://www.plong.com/MusicCatalog/D/David%20Guetta%20&%20Cathy%20Guetta%20-%20Fuck%20Me%20I%27m%20Famous%20vol.4/David%20Guetta%20&%20Cathy%20Guetta%20-%20Fuck%20Me%20I%27m%20Famous%20vol.4.jpg
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2 comments:
leggiamo, parliamo, NON radiamo
Ma - ma - allora il mondo fuori di me esiste!
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