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Monday, November 02, 2009

Si faccia entrare la Zurconia



Cari amici meno fortunati che vi occupate di stenografare codici a barre, sappiate che Bruxelles vizia gli eurosfaccendati con un sacco di opportunità per restare aggiornati. Le tendenze autunno-inverno 2009 prevedono l’accordo sulla la riduzione dell’effetto bagnato ed il lancio del Trattato di Lisbona, aderente per lui scollato per lei, ma io ho optato per il convegno sull’avvenire della Zurconia, per via delle poltrone più comode e per non perdermi l’eccezionale esibizione di baffi.

Del dibattito ho recepito innanzitutto la folta rappresentanza di neostagiste italiane con il 110 e lode stampato in faccia, appena sotto la montatura di Prada. Giada Ambra e Mariaperla prendono appunti con la solerzia con cui fino all’anno scorso componevano cornicette col timbrino di Poochie. Grazie alle vacanze studio e al Sony Vaio formato Luis Vuitton, hanno salvato il pianeta con la tesi di laurea e ora sono pronte a farlo sapere ad un direttore generale tramite l'orifizio di sua preferenza.

Come in tutte le conferenze su un daqualchepàrtistan, c’è il quartodora obbligato in cui un sottocancelliere, un ciambellano o l’eunuco di corte ci spiegano oh quanto il patrimonio daqualchepartistano sia parte integrante del nostro patrimonio culturale, tipo che nel Medioevo Semideponente la Zurconia ha salvato la scienza occidentale tutta, compresa la scrittura la ruota e l’acqua calda e che durante il conflitto Prussio-galattico la Zurconia ha soccorso la nostra nazionale cantanti paracadutandoci le migliori odalische. E fin qui la platea accondiscende con benevolenza, in rispetto al biglietto Ryanair dell’oratore e perché in fondo uno yogurth zurcone lo si è assaggiato almeno una volta nella vita.
Poi però arriva la fatidica frase. “Blablabli blablabla perché la Zurconia è in una situazione geostrategic – AAARGH! – tra il canale delle Nespole e la via della Mirr – OOORGH! – proprio al centro del commercio di datteri tappacul - BASTA! Finiamola. Una volta per tutte. Il sussidiario mentiva. A parte mia nonna con le piaghe da decubito, TUTTO il resto è, in qualche modo o in qualche altro, in situazione 'geostrategica' rispetto al vento che tira.

Sull'insieme aleggia la questione latente del nazionalissimismo – zurcocentrismo – qualunquecosismo – antiqualcosaltrismo. Insomma si parte in dolcezza, e noi vi comprendiamo, e voi ci comprendete, ed è un bel dialogo e che bel confronto, ma quando le domande del pubblico iniziano a grandinare, al diplomatico si accelera rapidamente la salivazione, le tempie gli pulsano a quattro quarti e se all’inizio dell’intervento si era tutti fratelli d’Europa, alla fine l’Impero Sottomano aveva già occupato la Kamchatka passando per il mio tinello.

Io comunque dico, per una volta che da quella parte c’è un paese che ci crede veramente, quanti cavolo di Airbus gli dobbiamo ancora vendere prima di farli aderire sul serio?


Nella foto, i benefici dell’adesione della Zurconia

pic from http://guzellikcenneti.com/resimler/resimler/turkish_bath_2_b.jpg


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