Chi?

Thursday, May 14, 2009

La musica coi baffi



La cultura sottile, a detta di Fausto Colombo, è quella che non sta nei libri ma, come la polvere, vi si deposita. La cultura sottile è quell’insieme informale di conoscenze accessorie che tutti recepiamo, alimentiamo, richiamiamo ma non identifichiamo come bagaglio culturale. Le filastrocche delle conte, i gerghi generazionali, le televendite, il Ciocorí, il sussidiario, la Smemoranda, il Mago G, le felpe Best Company, il questionario dei tre giorni, il treno Milano-Bologna, VideoMusic. Lo Zeitgeist a frammenti cosí piccoli che passa inosservato fin quando non lo si rievoca. C’era infatti negli anni ’80 un termine per descrivere quelle pettinature anni ’80? Quel design delle automobili? Quell’arredamento? D’altronde i medievali mica sapevano di essere nel Medio Evo, ma qui ci si avventura nell’ermeneutica e quasi fa più paura che non una discoteca di salsa.

Italo 1
(link alternativo)
Forse Giorgio Moroder non ne aveva coscienza mentre si pettinava il glorioso baffo, ma più di vent’anni dopo è ancora l’icona di una corrente, sottosottosottogenere partorito dall’imprinting auditivo di una generazione e dal coagularsi di quella polvere di cultura in un mandala con la faccia di Donna Summer. La consacrazione dell’Italo Disco è qui avvenuta con la serata Fingerspitzengefuhl, che è palesemente cool perché lo sanno pronunciare in quattro (per quelli out c’è il cut&paste). Mica potevo mancare, anche perché a cerimoniare c’era nientemeno (cut&paste) Johan Agebjörn, mentore della reginetta nu italo Sally Shapiro. Ecco, il dj vestito solo di nastro adesivo, piuttosto che l’avventore in tenuta da Micky Mouse (guantoni inclusi) forse un po’ perplimono, ma ballare in un’ex piscina art déco non ha prezzo. Ora in tasca stringo un pugno di cultura sottile tutta per me.

Italo 2 (link alternativo)
Avete presente le news tipo “debutta la nuova pièce di Angela Lansbury” quando la credevate a stirare la tuta di Ralph Supermaxieroe nell’eterno mezzogiorno della televisione celeste? Più o meno l’effetto che mi ha fatto il flyer del CatClub che annunciava il dj set di Daniele Baldelli.
DANIELE BALDELLI! Cosmic Disco! Baia degli Angeli! Il mio primo giorno d’asilo!
Non solo è vivo, ma regala ancora dei set da paura. Anche il locale ne infonde sulle prime, con quell’entrata losca al pianerottolo del primo piano di una palazzina sul canale e quella decorazione come dire, sobria. No, essenziale. No, minimal. No, dentro non c’è proprio un cazzo, a parte il bancone del bar ed una fila chilometrica davanti a madame pipi. Nulla che ti distragga dalle nozze alchemiche con la perfezione sonora. Oddio, qualche distrazione si è materializzata in forma di contorsionista compulsiva, ma il servizio d’ordine mi ha trovato d’accordo (me lo devo segnare quando parlo sarkozista). Peccato che delle dozzine di foto scattate a me e alla slovacca non s’è vista traccia. Se le trovate in un sito che vi invita a cliccarci sopra, non favi ingannare: prendiamo appuntamenti solo per telefono.

Italo 3
(link alternativo)
Mister l’Italia-nel-Mondo mi chiede, che si fa?
Io, c’è questo, c’è quello, poi la serata sulla barca, quella sulla torre e quella nella chiesa sconsacrata che pure ci mixa un amico.
Mi fa: ho i biglietti per l’Autoworld.
Io: Tua madre, tua nonna, tua sorella
Mi fa: bevi che ora fai troppa resistenza.
Cosí si finisce al Cinquantenaire. No, dico. Il Cinquantenaire. Quelli di cui ti mandano il flyer per e-mail col motto “Bop ‘ntill you drop”, firmato Piergherardo & Pierbadulo. Cari. Allora. Primo, chi ve l’ha dato il mio indirizzo. Secondo, sappiatelo, NON siete cool. Neanche per sbaglio. Forse una volta il benzinaio di paese quando ha ricevuto diecimila lire di mancia da vostro padre ha pensato che in fondo siete gente per bene. Dev’essere stato nell’82. Ora organizzate feste in cui euroraccomandati poco propensi ad abbottonare la camicia barcollano attorno a mascheroni di trucco su tacco 12 e aspettano il megamix di Grease per strappare loro un limone che insegnerà alla Moldavia il gusto del sudore di ascella italiana.
Attraversato il nauseabondo piano terra al ritmo di Rihanna, si raggiunge la sala riservata agli esseri umani dove, dopo il live di una cover band di cui la metropolitana è ingiustamente privata, per fortuna il buon dj Andrea ha mano libera ai piatti e si sfoga con una selezione di classe di puro balearic sound. Seguono flutti di birra attraverso il mio corpo, ormai consensualmente esposto al groove vizioso di Chris Rea remixato da Todd Terje. Nel vortice, una rivelazione. Il cuore, se sano, batte a 125 bpm.

Update
Dj set di Prins Thomas domani all’Anarchic, il baffo non è mai stato cosí cool.

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