Chi?

Friday, May 20, 2011

Week-end à Rome / 2

Dai che ci son tutti i colleghi, ce famo du spaghi sai che risate, certo come no aspetta non ho più batteria, oops s’è spento. Direzione Pigneto, Circolo degli Artisti, a sentire i Pineda suonare kraut-rock filologicamente corretto. Nei meandri del giardino si formano crocchi di pettorali taglia credenza che, anziché impiegare la lingua per titillarsi reciprocamente, l’adoperano per telecronache sugli indumenti di quelli tutt’attorno. Io camicia H&M 9 euri e 90, nulla da nascondere. Mentre sorseggio la birra appogiato alla siepe, oh ma quello è il bloggarolo vip, ehi Lord ma sei te, e mi sento una quindicenne che dopo otto ore all’entrata del concerto di Britney stringe la mano alla stagista del suo dietista, ista. Il bloggarolo vip risponde coll’impulsività di Benedetti Michelangeli e si allontana con codazzo di discepoli. Ma si sa, è quando meno te l’aspetti (come una bomba!) (cit) (pessima) che le giornate hanno una svolta alla faccia dell’oroscopo di Branko - Urano in Tritone consiglia cautela nei rapporti extraconiugali, luna buona per viaggi, denaro e assunzione di stupefacenti. Hai l’accendino, certo e tu che fai, io il pittore, ma dai e che dipingi, allora blablabla ritratti e blablabla (yawn), e poi nature morte (yawn), e poi le mostre (zzzz), e blablabla e blablabla e siccome sono sessuomane – (driiiiiiin!!!!) Zitto, andiamo a ballare, subito. Caro Branko ti scrivo, sappi che Urano è buono pure per limonare duro, a lungo e con mani nelle mutande, prendi ben nota degli ascendenti.

Il venerdì è breve a Roma, e tornato in camera fa capolino l’e-mail cortese del bloggarolo vip, io essere simpatico, tu vedere domani. E domani raggiungo il Lord all’entrata della nuova discoteca Il Mago G o il Punto G o il G-Rated o qualcosa del genere. Attorno al Lord si raggruppano er Setola, er Bambola, er Tetta de Fero e tutti i discepoli dei discepoli che insieme formano il Sisde finocchio. Nessun passante è anonimo, e quello fa i filmetti nel loft, e quello si dà per tre Ipod, e quello si fa con l’Ipod, mo’ sentelo je sona Lady Gaga dar culo. Il G-Gore è un garage addobbato di rotoloni Regina dove la birra viene a dieci euri, grazie se la tenga pure nel caveau. C’è un privé (in Italia vanno ancora i privé, per dire) con gli stessi addobbi e la stessa musica, che è la cassetta di Radiofregene Capodanno disconight ayé ayé. Si fugge fuori a chiacchierare sui cofani altrui con il Lord che è alto, prestante, simpatico, spiritoso, ti parla come avesse le chiavi di casa tua ma porta una canotta da basket libidòfuga (donne! Non fatevi più stuprare! Portate anche voi la canotta da basket!). Per non provocare l’ostilità dei presenti stile Inception (“e questo chi è?”), mi trasferisco al Rising Love, dove perdo il live dei Kap Bambino ma guadagno la serata Amigdala. Robyn, MGMT, Dragonette, si susseguono mixati senza coerenza e senza tecnica, ma l’ambiente effervesce ed i piercing proliferano. Segue tappa d’obbligo all’Alpheus, supermercato in quattro corsie tutte con brutta musica: il porompompero al reparto prodotti scaduti, Kei$a nella corsia verdure fresche e ben pettinate, un disco inceppato in sala macelleria e un po’ di revival al reparto degustazione rapida, che però sta al buio che ci tengono a combattere il riscaldamento globale, credo.




Etienne Daho - Week-end à Rome par cladstrife


Grazie al baracchino antistante mi avvio con lattina da rutti e panino con dentro Moira Orfei, quando da dietro, AÒ CHETTEMAGNI A SARCICCIA, BONA DAMPOQUA, MO FAMOCE DU CAFFÉ COR GIAVATTONE, E PIJA ER GIAVATTONE BONO CHE MO’ ’NNAMO AR FRUTTA E VERDURA EDDAJE – scusi ma lei chi è? Che dice? Io sto andando a ca – ABBELLO DATTE NA MOSSA CHE NNAMO AR FRUTTA CE STA ER MEJO DIGGIÈ DE ROMA E PURE D’EUROPA, DARRETTAMMÉ CHESSÒ LA PRIMA FROSCIA DE ROMA, ENTRA VA’ – slam! La porta si chiude alla mie spalle e nel ritrovo trans della capitale, tra i fumi di talco e bovini coi Ray-Ban, si manifesta il budda della notte romana. Nino Scarico è efficacissimo a miscelare bassi energici e taglienti, ciò di cui necessito per restare in vita quand’ormai al posto dell’intelletto ho la spia di una tv in stand-by. La nube di talco ottunde i sensi, ma a favorire la veglia ci pensano le spallate dei travoni al bancone o in qualsiasi altro posto si fiondino a spese del contorno, che a volte sono io. La natura imperscrutabile ripone meraviglie nei luoghi più insperati ed io una me la trovo davanti, pronta a mordermi la lingua. Si fanno le sette, amico tra poco ho l’aereo. Ma allora sei turista, un’espulsione in quattro parole. Siamo ancora avvolti dai flutti di talco, domani avrò una pelle dolcissima.

Nel video qui sopra, l'uomo che tutti dovremmo essere.

Tuesday, May 17, 2011

Week-end à Rome / 1


Oh ma Belguglielmo dove sei, dai raccontaci, stiamo in pena. Calma gente, sono stato in così tanti posti a voi ignoti che se li elenco tutti assieme passate il giorno su wikipedia e andate a letto colla labirintite. Innanzitutto la città eterna (quattro lettere) (no non è Oslo), con la quale intrattengo un inveterato legame di amoreodio. Esiste altro luogo al mondo in cui tanto è il fascino quanto il disagio? (non rispondere) (è una domanda retorica). Tu dici, metti caso, voglio andare a vedermi le case liberty al quartiere Coppedé, e lo voglio fare in pullman. Ciccino caro. Pucci pucci. Prima di tutto cercati un tabaccaio aperto che sul pullman non ti fanno il biglietto. Poi collegati ad internet che alle fermate non c’è la mappa. Poi segnati la fermata che sul cartello non ce le scrivono tutte. Poi chiedi al conducente, perché sul pullman non annunciano le destinazioni. Poi portati l’ipod perché da nessuna parte son scritti gli orari. Esatto, la prossima volta in taxi. Però prima segnati i numeri di telefono, che mica passano liberi quanti ne vuoi. Poi segnatene tanti, che mica ti risponde il primo che fa comodo a te. Poi ricarica bene il telefono, casomai ti tengano in attesa con le Quattro Stagioni e i trentasette concerti per fagotto.

Ora bambini aprite il quaderno che vi detto la preghierina del giorno: “Chi ha progettato la metro di Roma sia legato al palo di un vagone nelle ore di punta e nutrito solo leccando il grasso sui finestrini”. Punto a capo, maiuscola: Nella metro del centro, turisti, pellegrini e giapponesi vengono convogliati da ogni ingresso ad un’unica discesa di scale mobili, con tempi e calche che non augureresti a nessuno. Beh sì dai, ai pellegrini. Poi si giunge in un tunnel buio e umido in cui l’arrivo del treno è preceduto dal vento. Questa cosa del vento mi ha incusso un certo turbamento. E anche la cosa della gente ovunque per la città, ma ovunque, che uscendo dalla doccia avevo fin paura di trovarmi altri giapponesi, ora che son pure radioattivi. Un giorno vi faccio l’elenco di tutte le categorie che vengono prima nella lista ‘gente che voglio incontrare fuori dalla doccia’. (E’ molto lunga) (Però la posso organizzare per continenti) (o per villosità).

E proprio quando pensi che la misura sia colma, ecco la ierofania crepuscolare: Trinità dei Monti, sei del mattino, non un’anima a fiaccare la scalinata che ti rapisce con il calibro sublime. O il sorriso limpido dei camerieri sotto casa, ehi come butta, hai già mangiato, dai fermati qua. Certo che mi fermo, chi sono per dire di no.